Interrogazione presentata in data 13 agosto 2025 al sindaco di Cefalù e per conoscenza al presidente del consiglio comunale dal gruppo di minoranza Innoviamo Cefalù composto da Angela Fatta, Carmelo Greco (capogruppo), Antoniella Marinaro e Pasqualino Turdo in merito alla presenza prolungata di sacchi contenenti sabbia inquinata su tratto di arenile di pregio. Richiesta chiarimenti e intervento urgente.
I sottoscritti Consiglieri Comunali del gruppo denominato “InnoviAmo Cefalù”;
PREMESSO CHE:
A seguito di tale provvedimento, è stata effettuata una prima operazione di raccolta della sabbia inquinata, successivamente stoccata in sacchi lasciati sul posto, proprio sull’arenile, da diverse settimane, senza che si sia proceduto alla loro rimozione o allo smaltimento;
In data 22/07/2025 il consigliere Carmelo Greco con nota prot.N° 34526 aveva già chiesto la trasmissione delle analisi da laboratorio pervenute il 21 luglio 2025 prot. 34379, sulla contaminazione delle sabbie di Piazza Marina, a seguito della rottura della condotta fognaria, giusta ordinanza sindacale n. 38 del 21.07.2025 trasmissione che ancora ad oggi non è pervenuta;
Tale tratto di spiaggia è noto per il suo pregio paesaggistico e ambientale, nonché per la sua valenza storica e identitaria per la comunità locale;
Nonostante lo svolgimento pochi giorni fa di una delle più antiche e tradizionali manifestazioni locali la “ ‘Ntinna a mari” che ha richiamato residenti, turisti e partecipanti, in un contesto ambientale tutt’altro che sicuro e decoroso, non si è provveduto al loro smaltimento per tempo;
L’area è stata interessata di recente da lavori di eliminazione di barriere architettoniche per un totale di € 36.180,00, somma che ad oggi risulta infruttifera per quanti volessero utilizzare l’accesso in quanto transennato ed interdetto;
CONSIDERATO CHE:
I sacchi contenenti sabbia contaminata possono essere considerati rifiuti speciali potenzialmente pericolosi, e devono essere gestiti secondo quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale);
La permanenza prolungata di tali sacchi sull’arenile può costituire un rischio per la salute pubblica e l’ambiente, oltre a rappresentare un danno d’immagine per il territorio e per le sue iniziative culturali;
In base alla normativa vigente, la competenza per la bonifica dell’area e lo smaltimento dei materiali raccolti è in capo al Comune, in quanto autorità che ha emesso l’ordinanza e soggetto responsabile della messa in sicurezza, del risanamento e del ripristino dei luoghi;
Il mancato completamento delle operazioni, con l’inerzia prolungata nella gestione dei materiali contaminati, potrebbe configurare una gestione impropria di rifiuti e una violazione degli obblighi di tutela ambientale;
INTERROGANO
- Se l’Amministrazione è consapevole della presenza continuativa, da settimane, dei sacchi contenenti sabbia inquinata sull’arenile oggetto di ordinanza;
- Quali siano le motivazioni del ritardo nella rimozione e nello smaltimento dei suddetti sacchi, e se siano state avviate le relative procedure;
- Se siano stati effettuati monitoraggi ambientali successivi per verificare il permanere o meno delle condizioni di inquinamento;
- Quali siano i tempi previsti per la bonifica completa dell’area, la rimozione dei rifiuti e il ripristino della spiaggia;
- Se sia stata prevista per tempo una valutazione dei rischi in occasione della recente manifestazione tradizionale tenutasi nella stessa area, garantendone lo svolgimento in totale sicurezza e decoro;
- Se siano state coinvolte o informate le autorità competenti (ARPA, ASL, Capitaneria di Porto) in merito alla gestione della fase successiva alla raccolta dei materiali contaminati.
Pertanto, si invita la S.V. a far pervenire risposta scritta, secondo quanto previsto dall’art. 44 del Regolamento del Consiglio Comunale.










