Le opere scultoree e i disegni a sanguigna dell’artista Sebastiano Catania si snodano attraverso il pensiero per raccontarci visioni del complesso mondo interiore fatto di inquietudine, contrasti, trasformazioni dove il rigore compositivo si sposa egregiamente ad una estrema capacità di sintesi.La sua arte è invenzione e ricerca incessante fondata sull’intelletto e sullo spirito con il dominio dell’idea, del sogno non disgiunto dalla realtà, del dramma ma anche della fiducia e della speranza.
Sia nelle figure femminili, spesso attraversate da una forte carica sensuale, che maschili, prevale il senso pieno della massa corporea e il raccordo, fra la fluidità del movimento e la potenza dell’espressione, ci rimanda all’antica lezione classica che si unisce e felicemente si amalgama con le più alte esperienze dell’arte contemporanea per il perfetto ritmo del movimento rotatorio dei corpi e per le modulanti volumetrie che coniugano purezza formale ed essenzialità di linguaggio.Sono visibili, soprattutto nelle movenze femminili, momenti di particolare raffinatezza dove il gesto diventa dolce e descrittivo e le pose particolarmente espressive che unite ad una soffusa pittoricità dovuta al colore delle terracotta, caratterizzano naturalisticamente corpi e volti.Il tutto si fonde in pienezza di armonia drammatica o rasserenante, in ogni caso coinvolgente, che unita alla bellezza interiore ed espressiva, ne costituisce l’umana dignitosa presenza.In alcune opere un’oscura paura della fine di tutto in un rapporto percettivo inquietante, sollecita a pesanti affanni e riflessioni e l’ombra della malinconia o di una imminente tragica catastrofe, ci fa lambire e considerare il mistero della nostra fragile esistenza.
La superficie, ora ben levigata e sensuale diviene porosa ed aspra delineando sussulti, sensazioni e nuove vibrazioni.Motivazioni, percezioni e impulsi umani, solo l’arte può rendere visibili e trasformare attraverso il pensiero e la rara perizia della conoscenza del mestiere e il nostro artista ci riesce benissimo.Tanti sono gli anni di intenso lavoro, di ricerca, di riflessione, di esperimenti (non va dimenticato che ha utilizzato materiali quali l’oro, l’argento, il rame, l’ottone, l’alpacca, il bronzo, il legno, la pietra, il marmo, l’argilla, il ferro, l’acciaio ecc.), di riutilizzo e riciclo di svariati materiali, che hanno costituito per Sebastiano Catania la segreta ragione della sua vita formandone l’umana, silenziosa ed operosa presenza.Nella sala espositiva di “Santa Caterina” possiamo ammirare solo tre momenti dell’attività instancabile dell’artista che si è formato presso l’Istituto d’Arte di Cefalù e ha completato gli studi all’Accademia di Belle Arti di Palermo.“Corpi. Geometrie. Oggetti” è il titolo della mostra e sono tre i momenti che la caratterizzano.
I materiali usati vanno dalla terracotta al gesso, al bronzo, all’acciaio, al rame e all’assemblaggio di oggetti riciclati portati a nuova vita dalle modulazioni, aggettanze e rientranze di sviluppi compositivi che ci inducono ad andare oltre il visibile e a porci nel tempo presente.Per Sebastiano, di somma importanza è il rispetto, l’amore e la riscoperta della natura convinto che da crepe e lacerazioni può, ancora una volta, trionfare la vita facendo nascere nuovi germogli, sconfiggendo la morte attraverso la pace, la speranza e il colloquio filiale con la madre terra e con gli esseri viventi di cui essa è popolata.
Le opere esposte, arricchite di appropriate didascalie, meritano di essere guardate attentamente e di essere osservate non solo nella nostra splendida città ma nelle più qualificate gallerie d’arte contemporanea.Complimenti all’autore per le sue mirabili creazioni e all’amministrazione comunale che ormai da anni ha saputo creare un clima a favore dell’arte patrocinando mostre di autorevoli e prestigiosi artisti.
L’esposizione, inaugurata il 31 agosto presso l’Ottagono Santa Caterina del Comune di Cefalù, scrupolosamente curata e recensita dall’architetto Riccardo Catania e presentata al numeroso e qualificato pubblico dall’Assessore alla Cultura Prof. Antonio Franco, si concluderà il 13 settembre 2025.
Giuseppe Forte









