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Spazio Eventi Bastione. Mostra di Katia Cirrincione e Libro di Antonella Chinnici

Un inizio di settembre ricco di novità allo Spazio Eventi del Bastione di Cefalù.
Si comincia il 6 Settembre alle ore 18:30 per l’inaugurazione della personale pittorica di Katia Cirrincione dal titolo “Sfumature Mediterranee” ingresso gratuito; il giorno successivo 7 Settembre alle ore 18:30 è in programma la presentazione del libro “Pagine di vino” (Navarra editore) autrice Antonella Chinnici. Presenta il libro Santa Franco presidente della biblioteca di Cefalù e Giuseppe Todaro della cantina Todaro.
A fine presentazione è prevista la degustazione dei vini della cantina Todaro.

Katia Cirrincione è nata a Bagheria nel 1960 e vive a Palermo. Sempre appassionata di disegno, soltanto da adulta ha iniziato a coltivare la passione per la pittura a olio frequentando gli studi di alcuni apprezzati pittori bagheresi.
I suoi oli rappresentano prevalentemente paesaggi mediterranei.
I colori accesi sono ciò che la pittrice cerca per esprimere la sua pittura. Il colore infatti è felicità e benessere e per questo le sue opere sono cariche di elementi cromatici ed emozionali.
La sua arte nasce spontanea e trasmette una visione del mondo esaltato da luce e da colore: in questo ed anche nella coerenza delle scelte tonali sta la suggestione delle sue opere.
Sono molto apprezzati anche i quadri dedicati alla pittura automobilistica (motoring art): in particolare la pittrice ha dato colore a vecchie foto in bianco e nero della storica gara automobilistica “Targa Florio”.
Nel 2013 la pittura di Katia Cirrincione diventa accessorio di moda e nasce così la sua linea di stoffe dipinte a mano ed una originale linea di gioielli che riproducono famosi quadri e storia della tradizione siciliana.
Ha partecipato a numerosei mostre.
Alcuni quadri di Katia Cirrincione sono esposti in alberghi di Palermo e di Cefalù

Antonella Chinnici
Il vino, simbolo di sacralità, tradizione e convivialità, si rivela nel saggio di Antonella Chinnici come un vero e proprio viaggio tra storia, cultura e memoria. Dalle radici bibliche e mitologiche, con Dioniso e gli antichi miti greci, fino alle testimonianze di resti archeologi dall’epoca romana alle dominazioni arabe, normanne, spagnole e inglesi. A partire dall’antica Grecia il vino si configura come un frammento di civiltà e un ponte tra popoli e epoche diverse: il saggio esplora il legame tra vino e letteratura siciliana, fino ad arrivare ad autori come Tomasi di Lampedusa, Pirandello, Brancati e Consolo, che ne celebrano il ruolo nelle feste, nei momenti di gioia e di dolore, come simbolo di amicizia, memoria e resilienza. La narrazione si arricchisce di racconti e proverbi popolari, custodi di un sapere antico tramandato di generazione in generazione, che testimoniano il duro lavoro nei vigneti e l’amore per questa terra. Il vino, secondo Chinnici, è molto più di una bevanda: è un atto di memoria, un simbolo di speranza e di rinascita, capace di unire e di raccontare la complessità dell’anima siciliana.

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