“Prendiamo atto che nella seduta di ieri la Commissione Sanità e le forze politiche di maggioranza hanno voluto esprimere apprezzamento per la rimodulazione che prevede 367 tagli alla rete ospedaliera. Come Partito Democratico, invece, nutriamo forti perplessità su questa scelta del governo regionale, che appare del tutto priva di una visione chiara e di garanzie concrete per i cittadini siciliani”. Così Mario Giambona, vicepresidente del gruppo del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, ha commentato l’esito dei lavori parlamentari.
“A oggi non vi è alcuna certezza sulla reale attuazione della nuova rete ospedaliera. Si parla di un superamento del modello ospedale-centrico – continua -, ma la verità è che, allo stato attuale, quello resta l’unico presidio attraverso cui i cittadini riescono ad avere accesso alle cure. Procedere con tagli in assenza di un’alternativa credibile e funzionante rischia di lasciare intere comunità senza un servizio essenziale”.
Giambona spiega quindi che “particolarmente a rischio sono i piccoli centri, già pesantemente colpiti in passato da riduzioni di personale e depotenziamenti delle strutture. Mi associo quindi alle valutazioni dei componenti della Commissione Salute del Pd, Burtone e Leanza. Un ulteriore ridimensionamento della rete, senza prima definire come si assesterà il sistema di assistenza sul territorio, equivale a scaricare i costi delle inefficienze gestionali direttamente sui cittadini”.
Il deputato dem conclude sottolineando che “il Partito Democratico resta scettico e contrario a ogni forma di taglio che non sia preceduta da un piano concreto, sostenibile e attento ai bisogni delle comunità locali. Una manovra di questo tipo, fatta in questo momento e in questo contesto, rischia soltanto di pregiudicare ulteriormente la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari in Sicilia”.








