Qualche mese fa, con un’interrogazione in Consiglio comunale ho sollevato alcune perplessità sull’avviso pubblicato dal Comune di Cefalù per l’assunzione di un addetto stampa.
Avevo subito segnalato un’anomalia: l’incarico era previsto per 36 mesi, ben oltre la durata del mandato del Sindaco.
Dopo la mia interrogazione, a riprova della fondatezza delle mie osservazioni, l’Amministrazione ha corretto il bando, riducendo la durata all’effettivo tempo residuo del mandato del Sindaco.
Ma l’ambiguità dell’avviso non è stata ancora risolta: addetto stampa del Comune o portavoce del Sindaco?
Perché il problema di fondo è, proprio, la diversità dei due ruoli.
L’addetto stampa del Comune è una figura istituzionale da selezionare con procedure pubbliche e trasparenti.
Il portavoce del Sindaco è, invece, una figura fiduciaria, che può essere nominata direttamente dal Sindaco.
Due modalità di nomina diverse per due incarichi e due ruoli ontologicamente diversi.
Nei giorni scorsi l’Ordine dei Giornalisti e l’Associazione Siciliana della Stampa hanno chiesto chiarimenti al Sindaco.
Secondo quanto riportato, “46 candidati sarebbero stati esclusi dalla prova orale solo sulla base del curriculum e di un giudizio insindacabile del Sindaco, senza alcuna commissione esaminatrice”.
cfr. link
Perciò, presenterò una nuova interrogazione per fare chiarezza sui criteri utilizzati, sulle ragioni per le quali non è stata nominata una commissione e, soprattutto, sulla natura della selezione:
addetto stampa del Comune o portavoce del Sindaco?
Pasqualino Turdo, Consigliere comunale








