È giunto al termine, con tappa a Bruxelles, un lungo processo di “formazione permanente” che il MASCI di Cefalù ha intrapreso alcuni anni addietro, ripercorrendo, sul filo della memoria, alcuni passaggi cruciali che hanno scandito la Storia della nostra Repubblica: dalla commemorazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, nel 2011, per poi proseguire con incontri, conferenze e pubblicazioni in occasione del 70° della Liberazione, del 70° della Dichiarazione universale dei Diritti umani, del 70° della nascita della Repubblica, oltre a visite culturali mirate ad Auschwitz/Birkenau, Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Fosse Ardeatine, Museo di via Tasso a Roma, ecc.
La visita al Parlamento europeo – 27-30 settembre – (Emiciclo e Parlamentarium) è stata il degno e coerente epilogo di un percorso storico e culturale assai dispendioso in termini di tempo, energie e fatiche, che ha visto tutta la Comunità impegnata su più fronti, ambiti e contesti. Viva commozione ha suscitato, all’interno della sede del Parlamento, l’attraversamento della galleria dei Presidenti, in cui spiccava la foto di David Sassoli, scomparso poco più di tre anni fa, ex Presidente del Parlamento europeo ed ex capo-scout, cresciuto nel gruppo Roma 72 “Rosa Bianca”, i cui principi ispiratori, che hanno improntato tutta la sua vita, affondavano le radici nella Resistenza, nella Costituzione e nello Scautismo. L’idea di Sassoli era quella di un’Europa come “casa comune”, come luogo ideale della democrazia partecipativa, della convivenza e dell’apertura all’altro, della giustizia sociale, della Pace fra i popoli.
Stimato ed apprezzato giornalista della RAI, Sassoli si era immerso nella Politica «per cambiare le cose, per costruire il bene comune secondo un progetto condiviso», una Politica «a servizio di ciò che si vuole costruire insieme» e non come luogo per rincorrere ambizioni personali. Sognava un’Europa con meno diseguaglianze, con impegni concreti nella lotta alla povertà, mettendo al centro gli anelli deboli della nostra società, un’Europa unita sotto un’unica bandiera, senza individualismi, nazionalismi e spinte centrifughe.
Un’idea d’Europa, che è anche quella che sogniamo noi Adulti Scout, un’Europa che si spende per la costruzione di un mondo riconciliato e fraterno, un’«idea forte» che facciamo nostra non solo per raccogliere l’eredità umana e politica di Sassoli, ma anche per rispondere alle sfide globali dei tempi che viviamo, decisive per il futuro del nostro Paese e del nostro continente.
A conclusione del programma, grande emozione ha suscitato la visita alla miniera di carbone del Bois du Cazier a Marcinelle, frazione di Charleroi. Ad accogliere il visitatore una grande “stele funeraria” in marmo bianco di Carrara su cui sono incisi i nomi di tutti coloro che restarono tragicamente coinvolti nel disastro che colpì la miniera: a seguito di un terribile incendio, l’8 agosto 1956 persero la vita 262 lavoratori su 275 presenti, di cui 136 italiani, che morirono lavorando lontano da casa e dalle loro famiglie, affrontando fatiche e condizioni di lavoro spesso disumane.
Un pensiero riconoscente ai “caduti sul lavoro” che il MASCI di Cefalù ha sentito il dovere di omaggiare, visitando un luogo tristemente segnato da una tragedia luttuosa di grandi proporzioni, divenuto oggi luogo che fa parte dei patrimoni storici dell’UNESCO, luogo «simbolo di tutte le vite spezzate nei cantieri, nelle miniere, nei campi e nelle fabbriche del mondo».
La Comunità MASCI di Cefalù










