Illustrissime autorità,a nome dell’Associazione Zone Franche Montane Sicilia, rivolgiamo a Voi questo accorato appello. La fiscalità di sviluppo rappresenta una misura di politica economica, non si tratta soltanto di una battaglia tecnica o legislativa, ma di una battaglia di civiltà, che riguarda il diritto stesso di vivere nelle nostre montagne, quindi, nelle nostre Terre alte. Da oltre vent’anni, in ogni campagna elettorale, si è parlato del futuro delle aree rurali. Poi, puntualmente, le promesse si sono dissolte, lasciando dietro di sé solo abbandono, disillusione e ferite mai rimarginate. Oggi, le Terre alte di Sicilia continuano a pagare un prezzo altissimo: desertificazione umana, imprenditoriale e sociale. I Disegni di Legge nazionali hanno riconosciuto, almeno sulla carta, che questi territori sono di interesse strategico per l’ambiente, il paesaggio, la salute. Lo dimostrano gli innumerevoli documenti elaborati negli ultimi anni, che si aggirano attorno a una giungla di 68 acronimi: dall’ACT (Agenzia per la Coesione Territoriale) alle ZES (Zone Economiche Speciali), passando per i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) che, per le Terre Alte, diventano con beffarda puntualità i LEC, ossia i Livelli Essenziali di Carità. E infine, come ciliegina sulla torta, arriva il Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne (PSNAI), uno dei più rilevanti strumenti – almeno sulla carta, ché di sostanza ce n’è ancora poca – di riequilibrio territoriale e sociale dell’Italia contemporanea. Un “Piano” nato per contrastare spopolamento e marginalizzazione, ma che finora rischia più di somigliare a un catalogo di buone intenzioni (152 pagine) che a una strategia concreta. Pur proclamandosi integrato e innovativo, resta sospeso tra comunità idealmente protagoniste, risorse locali da valorizzare e l’eterna promessa di un futuro che sembra sempre rimandato. Altro che “trappola di talenti”, come auspicava la Commissione Europea a gennaio 2023. Ma in Sicilia chiediamo di più: chiediamo il coraggio di attuare davvero lo Statuto speciale, di usare gli strumenti autonomistici per garantire dignità, servizi essenziali, lavoro e prospettive alle nostre comunità. Sia chiaro, non chiediamo attenzioni concrete di vantaggio, a sfavore di altre aree, ma strumenti di sviluppo reale!
Perché restare nei luoghi in cui si è nati non deve essere un atto di eroismo o di rassegnazione. Restare deve essere una possibilità reale, sostenuta da scelte politiche lungimiranti, da strumenti concreti e da una visione di futuro. Il credito d’imposta – puntualmente evocato – non basta: lo ribadiamo, per l’ennesima volta (!), rischia di premiare solo chi ha già risorse e lasciare indietro i più fragili. Noi proponiamo (Ancora? Direte voi…) le Zone Franche Montane, una misura di politica economica giusta e possibile, riconosciuta dalle istituzioni europee e compatibile con il nostro Statuto. Una misura capace di frenare l’emorragia demografica, di attrarre investimenti, di restituire vita e lavoro alle comunità. Eppure, dopo circa 3.800 giorni di lotta, la politica ha scelto di non scegliere. Ha mancato di coraggio. Noi non ci arrendiamo: sappiamo che questa non è una battaglia solo economica, ma prima di tutto umana, sociale e morale. Per questo Vi chiediamo di assumervi la responsabilità storica di licenziare una Legge di prospettiva, che restituisca dignità alle Terre alte di Sicilia. Non un palliativo, non un’illusione, ma un progetto vero che permetta ai giovani e ai meno giovani di restare, di costruire, di vivere con pari diritti rispetto al resto del Paese. È tutto scritto e negli anni, discusso, approfondito, condiviso. Manca solo il coraggio di avviare l’esperienza legislativa di una proposta di legge riposta – con disarmante leggerezza – nei cassetti dell’ARS. Se non si agirà ora, sulle Terre alte (delle quali scrivono e propinano soluzioni, studiosi che ogni mattina si svegliano nelle Città Metropolitane) rimarranno soltanto i “restanti”: chi non può fuggire, chi è costretto a resistere attaccato a una “macchina” che tiene in vita territori destinati al collasso. Ma se avrete il coraggio della visione, allora dalle Terre alte potrà nascere una nuova speranza per tutta la Sicilia. Non lasciate che il futuro muoia nei nostri paesi. Date vita, insieme a noi, a una rinascita possibile. Vi aspettiamo a Petralia Sottana (Cine Grifeo), domenica 14 settembre. Dalle ore 9.30, per restare, per resistere. Questa è Terrestanza!
per l’Associazione Zone Franche Montane Sicilia il presidente Vincenzo Lapunzina








