È la solita storia che dura da troppi anni, aggravata dalle ingenti spese dei parcheggi e delle ammende che colpiscono capillarmente i residenti, mentre la carenza di sicurezza delle strade di Cefalù e dei comuni limitrofi continua a farsi sentire.Le ammende sono destinate in gran parte alla sicurezza stradale, ma la sicurezza è all’ordine del giorno da Mazzaforno a Sant’Ambrogio.I Consiglieri Comunali nell’ambito della loro attività ispettiva dovrebbero verificare se le somme sono impiegate conformemente a quanto disposto dalla legge.
Da sempre, per far quadrare i bilanci, si fanno lievitare le imposte della TARI o comunque gravare sui cittadini elevati importi della TARI sui cittadini.
Così per gli alberghi e soprattutto per le case degli emigrati residenti all’estero, per i campeggi la TARI corrisponde ad una sorta di ruberia, perché sono utilizzati solo pochi spazi e per brevi periodi dell’anno; ciò vale anche per le scuole private utilizzate pure per parziali periodi dell’anno, che non producono rifiuti e pagano significative aliquote per raccogliere saltuariamente, talvolta anche una sola volta a settimana, in uno o più cestini, fogli di carta da minuta.La popolazione è stufa di sopportare tali angherie che colpiscono associazioni del terzo settore, luoghi di cultura, musei, biblioteche, scuole, associazioni e sinanche i luoghi di culto.L’Istituto Fernando Santi (ex Aula Consiliare di Cefalù), aperto di mattina quando si svolge l’attività corsuale di cui fruiscono al massimo 15 persone, è un organismo del terzo settore di mq 167 e per l’anno 2022 deve pagare € 1.008 di TARI.
Figurarsi quanto debbono pagare alberghi e campeggi di cui viene considerata tutta l’area: il Comune richiede importi da impallidire che sostanzialmente, ancorchè allo sviluppo, sono finalizzati al fallimento di queste utilissime aziende che producono reddito e posti di lavoro.
Luciano Luciani
Presidente Istituto Italiano Fernando Santi
