La recente intervista al figlio del mafioso Riina provoca sdegno:non possiamo rimanere in silenzio di fronte a chi cerca di riscrivere la storia e di minimizzare le atrocità commesse dalla mafia. Le recenti dichiarazioni del figlio di Totò Riina e di chi lo ha ospitato sono un’offesa a tutti coloro che hanno lottato contro il sistema mafioso e, in particolare, alle vittime innocenti e ai loro familiari.
Totò Riina non è un personaggio storico da riabilitare, ma un criminale sanguinario, un boss stragista che ha seminato terrore, dolore e morte. La sua figura è indissolubilmente legata alla strategia della tensione degli anni ’90, agli omicidi eccellenti e alle stragi di Capaci e Via D’Amelio. La storia non si cambia a piacimento: non si possono dimenticare i nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, dei loro agenti di scorta e di tutte le altre vittime, il cui sacrificio ha segnato per sempre la memoria del nostro Paese.
Condanniamo con forza ogni tentativo di revisionismo e di negazionismo. La mafia è un cancro che ha distrutto la vita di troppe persone e il nostro dovere è mantenere viva la memoria di chi ha pagato con la vita il prezzo della libertà.
La storia di Totò Riina è una storia di violenza, terrore e morte, e così deve essere ricordata.Così il presidente provinciale di Italia Viva Giandomenico Lo Pizzo e il neo componente dell’esecutivo provinciale con delega alla sicurezza e la legalità Vincenzo Liarda.








